Lettera aperta al Prof. Prodi

La Cassa, 16 novembre '06

Buongiorno Presidente Prodi, è la Base che le scrive.
Siamo un gruppo di elettori di La Cassa, in provincia di Torino e anche se abbiamo solo questo metodo per farci sentire, ci farebbe piacere essere ascoltati, visto che l'abbiamo votata. Noi siamo tra i 4 milioni di persone che hanno votato per le Primarie e le assicuro che è stato un bel voto, forse il voto che ci ha dato più soddisfazione negli ultimi 20 anni. Sì, perché a spingerci a votare sono state proprio la passione e la speranza: erano anni che avevamo smesso di sperare grazie all'istrione che ci governava e con le Primarie ci è stata data l'illusione di contare di nuovo e di poter avere voce in capitolo nel futuro Governo di centro sinistra che eravamo certi avremmo avuto. Ma la Base, noi elettori delle Primarie, cosa vuole? Ci crede se le diciamo che non ce ne importa nulla della finanziaria? E' così strano pensare che la politica sociale e culturale di un Paese non debba passare a tutti i costi per il portafoglio ma nel cuore degli elettori? Noi ci fidiamo di Lei e del suo (nostro) Governo, ci ha portato in Europa, ne siamo fieri e nonostante non arriviamo a fine mese, non sono certo 30 o 40 euro in più o in meno in busta paga a far cambiare questo stato di cose. Quindi non vogliamo a tutti i costi meno tasse. E allora, cosa vogliamo? Noi vogliamo di più, vogliamo l'unità, nella differenza. Ci succede spesso di chiacchierare davanti ad un bicchiere di vino, chi vota DS, chi vota Rifondazione, , c'è anche un ex radicale, un elettore della Margherita, senza parlare dei due berlusconiani pentiti, insomma, umanità varia. Ognuno ha la sua soluzione, la sua proposta, la sua idea. E' un bel parlare, sul serio. Alcune soluzioni o idee sono così condivise che non varrebbe la pena neppure discuterne, altre invece sono nettamente contrastanti e così si alza la voce e sembra che le proprie idee siano migliori e più ragionevoli rispetto a quelle dell'altro e non ci si capacita di come sia possibile che l'altro non le condivida... ma è così appagante che si continua sino a trovare un filo comune di pensiero. Alla fine della chiacchierata tutti tornano al proprio lavoro, l'assessore del Comune, il commerciante, le insegnanti, la postina, il cantoniere, il barista. Ognuno lavora per il Paese. Alla Base piacerebbe che anche lassù si lavorasse tutti insieme per il Paese. Forse è venuta a mancare un po' la passione Presidente? Forse gliel'hanno fatta scappare tutti i detrattori che si ritrova a dover controbattere? Pensi a noi, alla Base, pensi alla nostra passione, alla nostra speranza e attinga da queste, noi ne abbiamo da vendere (ma per lei facciamo un prezzo da amico..) Ed è con passione che ci rivogliamo a Lei, perché ci ascolti mentre urliamo e strepitiamo per farci sentire, da lei e dal suo Governo, dai suoi Parlamentari, dai suoi Senatori: ascoltate chi vi ha votato, discutete in parlamento le loro proposte perché non sono richieste di denaro o di favori o di agevolazioni ma richieste forse banali ma di buon senso: se abbasserete lo stipendio ai parlamentari (e noi vi chiediamo di farlo), se ridurrete il numero degli “addetti” alla politica (e noi vi chiediamo di farlo), se taglierete consistentemente il costo della politica in generale capiremo di essere stati ascoltati. Ci piacerebbe vedere questo.. e altro, a dire il vero. A cominciare dalla cosa principale che bisognerebbe fare subito: la legge elettorale. L'impegno per riportare in ordine i conti dello Stato dopo i cinque anni di finanza creativa del precedente governo è ciclopico, ne siamo consapevoli, ma rifare la legge elettorale è urgente e non procrastinabile, tutti gli elettori del centro sinistra in Paese ne parlano e i motivi sono evidenti. E poi, cos'altro vuole la Base? Consideri le nostre idee, lavori per l'unità di intenti, riduca la spesa della politica e riformi la legge elettorale. E alla fine faccia sapere a tutti gli elettori che per costituire una nuova formazione unitaria si ascolteranno le idee della Base, che avremo una nuova legge elettorale e che il risparmio sui costi della politica verrà dirottato alla ricerca e alla scuola. Ce n'è per una legislatura intera. E magari in questo modo riusciremo a presentarci alle prossime elezioni con il nuovo Partito Democratico, riconoscendo tutte le correnti ma correndo uniti per mantenere il centro sinistra al Governo di questo Paese. Grazie Presidente per averci letto, una sua risposta, per quanto comprensibilmente improbabile, ci farebbe molto, molto piacere. I suoi elettori di La Cassa (TO)

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